UNA STORIA
MILLENARIA

La Tenuta di
Parco di Stalla

Nel corso degli anni Ottanta del XX secolo, gli uliveti del Parco di Stalla hanno iniziato a subire trasformazioni significative dopo secoli di agricoltura tradizionale. In quel periodo, si è assistito a un cambiamento radicale nella gestione e nella struttura degli impianti di olivo presenti sulla tenuta.

Le pratiche agricole tradizionali, che prevedevano la coltivazione di ulivi secolari con sesti d’impianto più ampi, hanno iniziato a cedere il passo a nuove varietà di olivo e a sistemi di impianto più moderni. Questo cambiamento è stato motivato da una serie di fattori, tra cui l’evoluzione delle tecniche agricole, la ricerca di maggiore produttività e qualità, nonché l’adattamento alle nuove esigenze del mercato.

Le nuove varietà di olivo introdotte sono state selezionate per la loro resistenza, per la capacità di produrre un olio di alta qualità e per adattarsi meglio alle condizioni ambientali specifiche della tenuta Parco di Stalla.

Allo stesso tempo, i nuovi sesti d’impianto, più stretti rispetto a quelli tradizionali, sono stati adottati per ottimizzare lo spazio e aumentare la resa per ettaro. Queste trasformazioni hanno rappresentato un importante passo avanti nella modernizzazione dell’olivicoltura nella tenuta Parco di Stalla, consentendo di mantenere elevati standard di produttività e qualità dell’olio d’oliva, pur adattandosi alle sfide e alle opportunità del contesto agricolo contemporaneo.

Gli uliveti Parco di Stalla costituiscono un elemento distintivo e fondamentale della tenuta

Le varietà

Gli uliveti Parco di Stalla costituiscono, dunque, un elemento distintivo e fondamentale della tenuta, estendendosi su una superficie di circa 100 ettari, tutti compresi all’interno del corpo aziendale. Questa vasta estensione di terreno ospita diverse varietà di olivi, ciascuna con le proprie caratteristiche e contributi alla produzione di olio extravergine di oliva di alta qualità.

Tra le varietà prevalenti coltivate nella tenuta si annoverano:

Leccino

Una varietà di olivo di usa in tutta la regione mediterra- nea, con frutti di dimensioni medie e caratteristico sapore dolce e fruttato. L’olio prodotto da olive leccino è noto per il suo gusto morbido e aromatico.

Coratina

Una varietà tipica della Puglia, particolarmente apprez- zata per l’intenso sapore amaro e piccante del suo olio. Le olive coratina sono di dimensioni medio-grandi e producono un olio dal colore verde intenso e dall’aro- ma persistente.

Frantoio

Un’altra varietà tradizionale della regione, con olive di piccole dimensioni ma ricche di polpa. L’olio frantoio è caratterizzato da un sapore fruttato e leggermente amaro, ideale sia per l’uso in cucina che a crudo.

Favolosa

Una varietà più recente, caratterizzata da olive di di- mensioni medio-piccole e da un alto contenuto di poli- fenoli, sostanze benefiche per la salute. L’olio ottenuto dalle olive favolosa ha un gusto fruttato e leggermente erbaceo.

Peranzana

Una varietà tradizionale della regione, con olive di forma allungata e sapore dolce e delicato. L’olio peran- zana è apprezzato per la sua morbidezza e la sua ar- monia di gusto.

Gli ulivi secolari della Ciccotta

Inoltre, all’interno della tenuta del Parco di Stalla, esiste un uliveto secolare situato in un’area denominata “Ciccotta”.

L’uliveto secolare presente in “Ciccotta” rappresenta un patrimonio storico e naturale di grande valore. Queste piante millenarie sono testimonianze viventi della lunga tradizione agricola e della storia della regione. La conservazione di queste piante antiche è un impegno importante per preservare la biodiversità e il carattere unico del paesaggio della tenuta del Parco di Stalla.

La famiglia Lanzo Dione, proprietaria dell’azienda agricola, ha dimostrato un forte senso di responsabilità nella protezione e nella cura di questo uliveto secolare, assicurandone la conservazione per le generazioni future. “Ciccotta” rappresenta quindi un luogo di grande valore e significato all’interno della tenuta del Parco di Stalla, dove la storia, la natura e l’agricoltura si fondono in un’unica dimensione.

Il Barone e il Parco degli Ulivi Millenari

All’interno del corpo aziendale della masseria Parco di Stalla è presente un ulivo millenario soprannominato “il Barone”. Questa pianta di particolare bellezza, ubicata nelle vicinanze di una gravina, si contraddistingue per le notevoli dimensioni della ceppaia che misura un diametro di 6,50 metri, del tronco che misura un diametro di 4,50 metri, della chioma di un diametro di oltre 15 metri e della sua altezza che supera i dodici metri. Si narra che “il Barone” fosse sorretto da quattro pile di tufi per sostenere le sue enormi branche, che fuoriuscivano dal troco per svariate decine di metri, e che un anno, da solo, riuscì a produrre circa 2000 kg di olive. Nonostante le variazioni e i miglioramenti, la famiglia Lanzo Dione ha comunque voluto conservare un appezzamento, denominato “Ciccotta”, in cui sono presenti gli ulivi millenari dell’azienda.

La Chiesetta
di Parco di Stalla

La chiesetta, costruita nell’ambito della Masseria, si presenta dallo stile sobrio, costruita in conci di tufo locale, si affaccia nel cortile della masseria, di fronte all’ala vecchia della costruzione; è a forma di rettangolo e si sviluppa su sette metri di lunghezza per cinque di larghezza circa ed ha
una volta a botte; subito a destra dell’ingresso si trova, infissa nel muro, un’acquasantiera in pietra lavorata a forma di conchiglia; in fondo all’unica navata è ubicato l’altare, costruito in pietra locale, di pregevole fattura e ben conservato; l’altare è posto su un doppio ordine di gradini pure in pietra locale, mentre il pavimento è coperto con mattoni in cotto. La facciata è ingentilita da una finestra “gotica” emblematicamente lavorata a trifoglio, forse a rappresentare la Santissima Trinità.

La chiesetta dal 1988 è stata restituita ai riti religiosi. Nel 2015 è stata infine completamente restaurata.

Il Museo
di Parco di Stalla

Il Museo, ubicato all’interno della Masseria Parco di Stalla, raccoglie le testimonianze della civiltà contadina dal XVII secolo alla metà del XX secolo. La collezione presente nel museo è unica nel suo genere: i reperti, ivi custoditi, sono stati tutti rinvenuti all’interno della Masseria Parco di Stalla e sono parte integrante della storia della stessa. Sotto le settecentesche volte della vecchia stalla e negli antichi locali della cantina, su di un pavimento interamente rivestito di chianche, è possibile addentrarsi in due tipi di percorsi di visita del Museo: da un lato, oggetti di vita quotidiana e attrezzi di lavoro del contadino di un tempo narrano la storia sociale e l’economia agraria dell’Arco Jonico Tarantino, dall’altro, l’esposizione di vetuste cisterne, torchi e contenitori di oli e vini, unitamente al succedersi di macchinari ed attrezzature, testimoniano l’evoluzione della tecnologia nell’olivicoltura nello stesso territorio.